L’estate è alle porte e molti di voi si stanno impegnando
duramente per ottenere un fisico tonico, snello, armonioso, da esibire all’imminente prova costume.
In questo periodo si cercano i più disparati stratagemmi per migliorare la propria definizione muscolare: restrizione calorica, uso di
termogenici, aumento attività fisica, aumento sproporzionato di attività aerobica, utilizzo di tecniche di intensità, l’uso di diete iperproteiche.
Tralasciando il discorso allenamento già descritto
nell’articolo “definizione muscolare” oggi voglio affrontare il discorso della
dieta iperproteica tanto famosa ed utilizzata da molti utenti.
La dieta iperproteica è quel particolare regime alimentare che prevede un ridotto consumo di carboidrati a favore di un aumento di
proteine e grassi.
Agli antipodi e per gli estremisti ed i fautori di questa
dieta vi sarebbe la totale eliminazione
dei carboidrati ed un aumento mostruoso di proteine e grassi senza fare nessuna
distinzione tra fonti magre o non , affiancato da una notevole quantità di
acqua per favorire l’eliminazione dell’acido urico.
Questa dieta promuove un notevole calo di peso, soprattutto
all’inizio, causato da una perdita di liquidi dovuta all’esaurimento delle
scorte di glicogeno.
Il meccanismo della dieta si basa sul controllo dell’insulina in quanto le proteine ed i grassi non influenzano la glicemia ed
i vantaggi di questo regime alimentare sono di un aumento del metabolismo, uno
stimolo della lipolisi, un aumento del dimagrimento, uno stimolo della
produzione di gh e testosterone.
L’applicazione estremista di questa dieta porta ad una
disidratazione ed una pericolosa acidosi metabolica.
Inoltre una dieta ricca di proteine ad alto contenuto di
grassi aumenterebbe di troppo la quota di lipidi saturi a discapito di quelli
insaturi e più salutari (vedi “la scelta dei grassi").
La sua applicazione può essere protratta per periodi
limitati di tempo e la capacità di resistenza
è personale; è controindicata in caso di problemi epatici e renali.
Ad ogni modo una interpretazione troppo drastica porta ad un
affaticamento di reni e fegato, ad una diminuzione di forza muscolare, ad una
stanchezza cronica, alitosi, mal di testa, stitichezza; è carente di vitamine,
minerali, fibre ed è necessario una integrazione su misura.
In aggiunta visto che il peso perso cosi velocemente è in
gran misura composto da acqua e glicogeno, riprendendo un regime normale di
alimentazione si riacquistano subito alcuni kg.
Per ovviare a tutti questi svantaggi ma mantenere i concetti
di base, oggi viene rivista in una versione più salutare.(vedi “una buona alimentazione”).
In linea generale sono da limitare e non eliminare i carboidrati ad alto indice glicemico come pane, pasta, riso, cereali
riservandoli al momento del risveglio e subito dopo l’allenamento; da preferire
quelli integrali a basso indice glicemico.
Vi è un aumento della quota di proteine fino ad un massimo
di 2g per kg di massa magra privilegiando le carni bianche, carne rosse
magre, pesce, formaggi e yogurt magri,
albume d’uova, affettati magri, legumi
Per quanto riguarda i grassi sono da privilegiare quelli
sani della frutta secca e dell’olio
extravergine d’oliva e di semi.
Ok la frutta , ma limitare quella ad alto indice glicemico,
e la verdura a volontà sia quella cruda che cotta.
Ovviamente quello che è importante è non estremizzare, perché
ogni protocollo alimentare che elimina del tutto anche solo un macronutriente, è da
considerare sbilanciato, e può portare anche gravi danni alla salute.
Per iniziare un qualsiasi tipo di dieta, è cmq necessario
il parere del proprio medico o nutrizionista.