
L’istruttore accoglie lo sportivo e pianifica programmi di
allenamento, finalizzati al miglioramento dello stato fisico, o almeno questo
dovrebbe essere il suo ruolo.
Ma quali tipi di istruttori incontriamo nelle varie
palestre?
Nella mia esperienza di frequentatore prima, istruttore e
personal trainer dopo, ho avuto l’opportunità di frequentare e visitare
numerosi centri fitness in tutto il territorio nazionale.
Devo dire che ho incontrato tante tipologie d’istruttori
dove non sempre si distinguevano per la loro professionalità.
Ecco un elenco:
1) l’istruttore
fanatico del body building più hard, tutto pompato, che magari partecipa a
varie gare del settore e che appena vi
conosce cerca di vendervi integratori o prodotti incantandovi sulla favola
della pillola magica.
2) Il
trainer che viene da una lunga esperienza di sala pesi ma che non investe in
formazione e non conosce bene anatomia, fisiologia, biomeccanica, nutrizione e
teoria dell’allenamento e infila schede di allenamento pre-stampate uguali a
tutti gli utenti e sa solo dire “spigni” “spigni”
3) Il
culturista che pensa prima di tutto ad allenare se stesso e i pochi della sua
cerchia preferita, ignorando invece chi avrebbe bisogno di maggiore assistenza.
4) Il narcisista che si guarda in
continuazione allo specchio con ammirazione e un spiccato senso di superiorità verso i normali
frequentatori della palestra, creando un clima poco favorevole alla comunicazione.
5) L’insegnante
che proviene da altri sport e non ama particolarmente i pesi e spesso non ne
capisce una mazza.
6) Il
latin lover che segue e parla solo con ragazze che ritiene interessanti e
lascia, di fatto, il resto della palestra senza nessun controllo.
Poi naturalmente vi è la schiera dei tecnici che investono in formazione per essere in grado di
assicurare un servizio più professionale possibile, assicurando una prestazione efficiente e all’avanguardia, in linea con le richieste del mercato.
Per fortuna anche l’utente medio ha alzato l’asticella e
richiede sempre più al personale del
settore conoscenza, informazione, esperienza , bagaglio culturale basato su
conoscenze scientifiche e non dicerie e
leggende metropolitane.
L’apprezzamento, la stima, la considerazione non avviene più
per il mero aspetto estetico o le coppe vinte durante le manifestazioni, ma in
base alla preparazione e competenze acquisite.
Ecco un piccolo excursus per riconoscere un buon istruttore:
Deve conoscere le basi per uno studio morfologico della
persona, avere nozioni di alimentazione e saper lavorare in presenza di
paramorfismi.
Deve possedere nozioni dettagliate di anatomia e fisiologia
del corpo umano, nonché norme di sicurezza per l’utilizzo di macchinari
presenti nella sala.
Essendo una professione che si svolge a contatto stretto con
le persone sono fondamentali capacità comunicative e relazionali, comprensione ed empatia.
La figura dell’istruttore in sala attrezzi si stà evolvendo
in un ottica più professionale rispetto al passato e non più rappresentata dall’immagine stereotipata del fanatico del
body buiding.