Nel precedente articolo dedicato al training autogeno,
abbiamo scoperto le sue proprietà curative e
che si tratta fondamentalmente di una tecnica atta a promuovere calma e rilassamento, sia mentale che fisico.
Può essere di aiuto per gestire lo stress, ansia, emozioni,
attacchi di panico, insonnia, emicrania, tachicardia; nello sport aiuta a
superare l’ansia pre-competizione, migliora il sonno pre-gara, ottimizza la
performance, favorisce la scioltezza e diminuisce le contratture.
Vediamo ora alcune linea guida su come iniziare e prepararsi
ai vari esercizi.
Fondamentale, per raggiungere risultati soddisfacenti , sarà
l’approccio mentale al tipo di tecnica di allenamento eseguita in quando vi
deve essere un’ apertura completa verso un nuovo metodo di studio, che porterà
ad una migliore consapevolezza di se stessi e del proprio corpo.
Secondo punto indispensabile è la costanza alla pratica:
deve essere eseguito 2- 3 volte al giorno e la durata degli esercizi può essere
modificata ma all’inizio sono sufficienti anche 2-3 minuti.
Può essere effettuato stando seduti su poltrone con
poggiatesta e braccioli, distesi in posizione supina oppure nella classica
posizione del cocchiere su uno sgabello, scalino, ecc.
E’ preferibile indossare indumenti comodi e non stringenti,
allentare eventuali cinte, togliere collane, orologi, braccialetti, e stare
scalzi.
La seduta di T.A. è opportuno eseguirla in zone arieggiate,
tranquille, senza rumori esterni, riscaldate d’inverno.
E’ doveroso ricordare che dove, come e quando allenarsi è
una questione prettamente individuale e non esiste il modo migliore di farlo ma
esiste il momento più adatto, il luogo più idoneo, la posizione migliore per
quel singolo individuo.
Ovviamente è prassi chiudere gli occhi per favorire un
maggiore analisi interiore evitando distrazioni.
Una volta in posizione comoda, occhi chiusi, per migliorare
la concentrazione sul nostro corpo, si
può osservare la respirazione e renderci consapevoli di quello che stiamo
vivendo: “sentiamo ed osserviamo come ad ogni inspirazione l’addome si gonfi, le costole si innalzano e
lo sterno si eleva, mentre durante l’espirazione l’addome si sgonfia, le
costole si abbassano e lo sterno discende”
Dopo alcuni atti respiratori in questa modalità, il nostro
stato di rilassamento sarà aumentato è potremo cosi iniziare un esercizio per
favorire la calma, per staccarsi completamente dalle agitazioni quotidiane: la
calma è alla base del training autogeno.
Fondamentale è l’immaginazione della calma attraverso una
figura a noi più cara e che ci riporta
ad uno stato di quiete: un paesaggio particolare, un tramonto, una montagna, la
vista del mare aperto ecc.
Oppure per facilitare
l’operazione si può richiamare la calma,
ripetendo più volte a livello mentale la formula: “ io sono calmo, io sono
perfettamente calmo, io sono calmo e rilassato”.
Una volta iniziato il training noteremo che verranno a galla i più disparati pensieri;
l’atteggiamento da mantenere è quello di osservatore: “io osservo i miei
pensieri e non faccio nulla, non mi dico nulla, lascio che la mia menti si
sfoghi, io sono solo un osservatore, lascio che le cose accadano”
Poco alla volta la
calma subentrerà e si imparerà a
lasciarsi andare, a rilassarsi per davvero, a distaccarsi dai problemi di tutti
i giorni, acquistando coraggio e fiducia in se stessi.
Bene, perfetto, ora siete pronti per iniziare il primo
esercizio del Training autogeno, “l’esercizio della pesantezza”, ma questa è
un’altra storia.
Buon inizio di training mentale!!!!!