L’iperlordosi, ovvero l’aumento della curva lombare, è un
paramorfismo molto comune tra gli utenti che frequentano i centri fitness.
Molto frequente nelle donne per effetto della loro
conformazione ossea e per la loro abitudine d’indossare i tacchi alti.
Le cause principali posso essere dovute ad una debolezza dei
muscoli addominali e glutei, a difetti della deambulazione, compensi per
atteggiamenti posturali sbagliati, poco esercizio fisico, contratture e
rigidità muscolari, adiposità, mancanza di flessibilità ed escursione articolare ecc ecc.
Tralasciando le situazioni più gravi che devono essere
analizzate e trattate da personale medico specializzato, siamo qui a ragionare
come l’istruttore in sala attrezzi può operare in casi lievi di alterazione
delle normali curve della colonna vertebrale, in questo caso la lordosi
lombare.
Indispensabile è conoscere tutti i principali gruppi
muscolari che agiscono a livello del bacino, la loro azione, la loro funzione,
la loro origine ed inserzione.
Il campo di applicazione sarà quello di ristabilire un
equilibrio tra le varie forze che intervengono nell’antiversione (aumento della
curva) e retroversione (diminuzione della curva) del bacino.
Si dovranno accorciare i muscoli che favoriscono la
retroversione del bacino come il retto addominale, traverso, obliqui, glutei.
Utilizzeremo esercizi come il crunch (se non vi è anche la
cifosi) e sue varianti, esercizi per i
glutei facendo attenzione a non aumentare la curva lombare durante la loro esecuzione,
che avverrà in allungamento incompleto ed accorciamento completo.
Simultaneamente si andrà ad operare per allungare i muscoli
che favoriscono l’antiversione del bacino come i muscoli lombari, retto del
femore, ileo-psoas.
Doveroso è prestare la
massima attenzione nell’esecuzione degli esercizi per gli addominale ed
eliminare quelli dove intervengono gli arti inferiori, in quanto coinvolgono il
retto femorale e l’ileo-psoas che se potenziati favoriscono l’iperlordosi.
È conveniente eliminare tutti gli esercizi che gravano sulla
colonna come per esempio gli squat, stacchi a gambe piegate e tese , il good
morning, l’hyperstension, rematore con bilanciere, lento con manubri.
Per quanto riguarda i femorali è vero che favoriscono la
retroversione del bacino e quindi una diminuzione dell’insellatura lombare ma
un loro eccessivo potenziamento può determinare fastidi e dolori alla colonna; dunque
è raccomandabile lavorarli anche con un po’ di stretching.
Con un protocollo di lavoro di questo tipo favoriremo una minor trazione da parte dei muscoli
antiversori del bacino che favoriscono la lordosi , facilitando l’azione dei muscoli che agiscono sulla retroversione del bacino e diminuzione
dell’insellatura; acquisteremo cosi’ una
posizione più equilibrata evitando
disturbi e malesseri propri dell’iperlordosi lombare.