Una falsa credenza nel mondo delle palestre, dura a
morire, è l’immagine stereotipata del
palestrato tutto muscoli, rigido come un pezzo di legno.
Purtroppo la disinformazione porta a disinformazione.
Ma una domanda sorge spontanea: è plausibile essere
muscolosi, potenti, forti e allo stesso tempo elastici e flessibili ?
La risposta è ovviamente si; il segreto è pianificare ed
eseguire un allenamento ad hoc.
Tutti noi, nasciamo con un certo grado di flessibilità, ma
con il tempo se non l’alleniamo, perdiamo parte di questa qualità.
Durante la nostra vita il nostro organismo somatizza stress,
tensioni, preoccupazioni che possono sfociare in irrigidimenti, accorciamenti e
contratture , procurando fastidi e dolori.
Se poi nella pratica sportiva siamo solo concentrati sul
mero aspetto estetico e sollecitiamo il nostro organismo soltanto attraverso
allenamento di tonificazione e dimagrimento , non possiamo meravigliarci se
siamo poco flessibili.
Manca il tassello più importante: lo stretching.
Non parlo di quei semplici esercizi di allungamento eseguiti
prima e alla fine della seduta di allenamento, che pur hanno una loro ragione
d’essere, ma sessioni di allenamento incentrate nel miglioramento della
flessibilità ed elasticità muscolare ed escursione articolare.
Nello sport e soprattutto nelle discipline dove vi è un
marcato sviluppo muscolare, è inevitabile un accorciamento delle inserzioni
muscolari, ed è fondamentale che tutta la programmazione deve essere
accompagnata da apposite esercitazioni di stretching.
Non è importante l’età, il sesso, la quantità di massa
muscolare, il tipo di sport praticato, ma è importante allenare la
flessibilità.
La forza è proporzionale all’elasticità; un muscolo duro,
rigido, impettito, diventa debole per essere troppo forte, favorendo disturbi,
malesseri, sofferenza fisica ed infortuni.
Una buona elasticità , flessibilità, estendibilità muscolare
insieme ad una migliore mobilità articolare favorisce uno sviluppo più
armonioso della muscolatura e vantaggi a livello prestativo.
Quale strategia impiegare?
Molti istruttori, preparatori, tecnici del settore, hanno
ancora una visione superata e non aggiornata dell’organismo umano, proponendo ,
quando lo fanno, esercizi di stretching che interessano solamente singoli
distretti corporei.
Ciò può provocare dei compensi in altre parti del corpo e
non migliorare affatto le qualità ricercate.
E’ necessario dunque, prevedere tecniche di allungamento che
coinvolgano intere catene muscolari,
avendo come obiettivo il ripristino di un equilibrio tra i vari
distretti corporei.
Ottime scelte di stretching globale sono il metodo Mézières,
la rieducazione posturale globale di Souchard, l’antiginnastica di T.
Bertherat, il metodo Bertelè, la tecnica Alexander.
A voi la scelta!