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TECNICHE DI STRETCHING


Una prima classificazione prevede la divisione tra il metodo statico e in quello dinamico

ALLUNGAMENTO STATICO: il muscolo da allungare viene esteso lentamente e mantenuto per 15-30 secondi. Raggiunta la posizione e diminuita la sensazione di stiramento si può con delicatezza aumentare l’allungamento.

ALLUNGAMENTO DINAMICO: E’ caratterizzato da gesti rapidi, ritmici o rimbalzi.
La tecnica consiste nello slanciare in modo controllato le gambe e braccia in modo che il muscolo agonista contraendosi rapidamente tende ad allungare il muscolo antagonista, cioè quello che vogliamo allungare.

A loro volta si possono dividere in attivo o passivo:
METODO PASSIVO: quando un fattore esterno crea una forza di trazione
METODO ATTIVO: quando con la contrazione dei muscoli antagonisti si provoca l’allungamento di quelli agonisti.

Possiamo avere varie combinazioni come:
PASSIVO-ATTIVO: prima fattore esterno e poi contrazione isometrica volontaria degli agonisti.
ATTIVO-ASSISTITO: prima contrazioni muscolari per raggiungere il proprio limite di flessione; poi il fattore esterno per aumentare l’intensità.

Esiste poi il metodo P.N.F. : “Facilitazione propriocettiva muscolare”.
La tecnica P.N.F. si è sviluppata in vari rami principali:

MANTIENI E RILASSA: il soggetto mantiene l’arto esteso fino ad un certo punto e cerca di resistere isometricamente al tentativo del tecnico di muovere l’arto verso una posizione più intensa; successivamente si rilassa e l’arto viene spostato passivamente in modo da intensificare l’allungamento.

CONTRAI E RILASSA: simile al precedente ma in questo caso il terapista oppone resistenza mentre il soggetto contrae isometricamente i muscoli cercando di muovere l’arto verso una posizione di maggior accorciamento del muscolo; il soggetto allora si rilassa e l’arto viene mosso passivamente in una nuova posizione.

CRAC(contrai-rilassa-contrai l’antagonista): simile al contrai rilassa,tranne che dopo la contrazione isometrica il soggetto muove attivamente l’arto in una posizione di maggior escursione di movimento.

Infine abbiamo lo STRETCHING GLOBALE ATTIVO ,nel quale gli stiramenti vengono effettuati mediante posizioni che allungano tutta una catena muscolare , portando cosi ad una rieducazione della postura.L’importanza di questo sistema è che agisce sulla globalità del corpo e non sul singolo distretto muscolare.


Bibliografia
-Personal Trainer,manuale per il professionista-Centro studi la Torre
-P.N.F. Tecniche di stretching facilitato_Robert E.Mc Atee-Calzetti Mariucci editore