Arrivare alla soglia della 3° e 4° età con una salute di ferro è il sogno di tante persone.
Purtroppo con il passare degli anni la presenza di qualche malessere è normale, ma spesso una regolare e moderata attività fisica può limitarne gli effetti o addirittura prevenirli.
Con l’invecchiamento osserviamo numerose variazioni nell’organismo:
È ovvio che la pratica sportiva non garantisce l’eterna giovinezza ma può rallentare questi processi e migliorare la qualità della vita, problema tipico delle persone anziane.
In merito alla pratica da adottare, è sicuramente utile abbinare ad un lavoro cardio-circolatorio, un lavoro volto all’aumento della forza muscolare,che negli anziani può diventare il vero fattore limitante.
Basti pensare alle cadute che possono portare a fratture e perdita dell’autosufficienza; esse sono imputabile per la maggiore debolezza soprattutto degli arti inferiori, oltre che naturalmente ad un equilibrio precario e disturbi visivi ecc.
In aggiunta è necessario inserire esercitazioni specifiche, atte a stimolare il controllo della postura e dell’equilibrio, della mobilità articolare e necessariamente della psiche.
Una attività fisica regolare migliora lo stato di salute generale, aiuta a conservare l’autosufficienza, previene malattie come ipertensione, cardiopatie, diabete , aiuta a combattere lo stress e l’obesità.
Per cui cari “nonni”vi invito a praticare un’attività fisica costante ma sempre con la dovuta cautela, moderazione, ed assistiti da esperti del settore.
Purtroppo con il passare degli anni la presenza di qualche malessere è normale, ma spesso una regolare e moderata attività fisica può limitarne gli effetti o addirittura prevenirli.
Con l’invecchiamento osserviamo numerose variazioni nell’organismo:
-perdita di massa muscolare,
-diminuzione efficienza cardio-circolatoria,
-usura di menischi e articolazione,
-presenza di osteoporosi,
-minor produzione di ormoni,
-diminuzione del metabolismo,
-riduzione del n° di neuroni,
-riduzione della capacità di equilibrio
- ecc. ecc.
-diminuzione efficienza cardio-circolatoria,
-usura di menischi e articolazione,
-presenza di osteoporosi,
-minor produzione di ormoni,
-diminuzione del metabolismo,
-riduzione del n° di neuroni,
-riduzione della capacità di equilibrio
- ecc. ecc.
È ovvio che la pratica sportiva non garantisce l’eterna giovinezza ma può rallentare questi processi e migliorare la qualità della vita, problema tipico delle persone anziane.
In merito alla pratica da adottare, è sicuramente utile abbinare ad un lavoro cardio-circolatorio, un lavoro volto all’aumento della forza muscolare,che negli anziani può diventare il vero fattore limitante.
Basti pensare alle cadute che possono portare a fratture e perdita dell’autosufficienza; esse sono imputabile per la maggiore debolezza soprattutto degli arti inferiori, oltre che naturalmente ad un equilibrio precario e disturbi visivi ecc.
In aggiunta è necessario inserire esercitazioni specifiche, atte a stimolare il controllo della postura e dell’equilibrio, della mobilità articolare e necessariamente della psiche.
Una attività fisica regolare migliora lo stato di salute generale, aiuta a conservare l’autosufficienza, previene malattie come ipertensione, cardiopatie, diabete , aiuta a combattere lo stress e l’obesità.
Per cui cari “nonni”vi invito a praticare un’attività fisica costante ma sempre con la dovuta cautela, moderazione, ed assistiti da esperti del settore.